In un periodo difficile come questo, anche le difficoltà di tipo amministrativo ed organizzativo non mancano. L’impennata dei contagi ha preso tutti alla sprovvista nella prima ondata, ma non solo: anche nella seconda ondata, alcune scelte rischiano di rivelarsi insufficienti e continuiamo purtroppo a ritrovarci impreparati su un numero di fronti sempre più elevato.
Tra questi, il numero insufficiente di posti letto in terapia intensiva, ma anche la carenza di personale. Ed è proprio di quest’ultimo problema che Consulcesi ha deciso di occuparsi in prima persona, rivelando la carenza di medici in terapia intensiva ed impegnandosi quindi a formare e coinvolgere specialisti afferenti ad altre discipline come accade in Usa e nel resto dell’Europa.
Quest’azienda ha quindi confermato il suo impegno nella formazione dei medici lanciando a tal proposito il nuovo corso ECM FAD di formazione su cure intensive, intitolato “Covid-19 e insufficienza respiratoria. L’ossigenoterapia e le tecniche di ventilazione”. Per tenere il corso, ha arruolato Mario Dauri, responsabile della UOC Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore della Scuola di specializzazione in Anestesia, Rianimazione, Terapia Intensiva e del Dolore dello stesso ateneo.
A detta di questo specialista, infatti, già prima dell’emergenza Covid-19 mancavano all’appello circa 4mila specialisti; numero che ovviamente è aumentato con il parallelo aumento del fabbisogno sanitario. L’idea è quella di formare e “coinvolgere maggiormente altri specialisti dal profilo equipollente all’area critica, come gli specialisti in Medicina di Emergenza e Urgenza e Pneumologia, allo scopo di potenziare le Terapie Sub-intensive che rappresentano un setting cruciale nella gestione della pandemia”, afferma Dauri.
Il corso infatti riguarderà quei trattamenti diversi e personalizzati che ormai sono stati perfezionati nel corso della prima ondata e che quindi ora possono essere diffusi ad altri specializzandi da formare: il corso verterà quindi sulla ventilazione non invasiva, sull’utilizzo di tecniche di ventilazione invasiva avanzata, sulla pronosupinazione e sull’Ecmo, una tecnica di circolazione e supporto respiratorio extracorporeo.
Al di là dell’emergenza sanitaria del momento, il problema della carenza di specialisti nei reparti di terapia intensiva è un problema che va risolto a monte e che da sempre preoccupa l’equilibrio dell’ambito sanitario. Motivo per cui si deve agire con azioni pratiche e concrete, dalle quali non è mancata come al solito Consulcesi con i suoi progetti e corsi di formazione per nuovi specialisti come quello sopra descritto.